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Il 26 e 27 ottobre 2018 al Teatro Mancinelli di Orvieto prenderà vita l’Orvieto Cinema Fest, un progetto giovane, indipendente e completamente autofinanziato. Abbiamo intervistato le due ideatrici

 

Prendete due ragazze under30. Prendete il cinema, quello giovane. Aggiungete una città medievale. Agitate (non mescolate!). Et voilà: l’Orvieto Cinema Fest è pronto per essere servito.

Ideato e progettato da due ragazze orvietane, Sara e Stefania, il nuovo festival del cortometraggioche si svolgerà al Teatro Mancinelli di Orvieto il 26 e 27 ottobre 2018 è un progetto giovane, indipendente e completamente autofinanziato. Si potrà concorrere per quattro categorie: Best Fiction, Best Animation, Best Documentary e Best Theme Short: Mediterraneo e mare. I corti avranno una durata massima di 30’ e saranno visionati da una giuria composta da esperti del settore. Per l’occasione è stata lanciata una campagna di crowfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso per dare modo a tutti gli interessati di partecipare attivamente alla nascita di questo evento culturale che permetterà di immergersi nella settima arte in una delle cornici più belle d’Italia.

 

 

Di seguito l’intervista alle due ideatrici.

 

Come è nata l’idea di organizzare l’Orvieto Cinema Fest?

Noi ci appoggiamo ad un’associazione, ApertaMente Orvieto, che ogni anno organizza il Festival del Dialogo con un tema specifico che cambia di volta in volta. Lo scorso anno era incentrato sul dialogo tra maschile e femminile e, solitamente, vengono fatte delle tavole rotonde, workshop e incontri con le scuole. Durante questo festival noi avevamo fatto una piccola rassegna cinematografica di corti a tema che ha avuto un riscontro molto positivo e una grande partecipazione, per questo ci è venuto in mente di organizzare un appuntamento più strutturato. Dobbiamo dire che sono stati tutti molto contenti e ci hanno lasciato carta bianca (cosa non scontata) soprattutto perché questo è un evento che attira giovani e ragazzi.

 

Come mai avete scelto proprio il cortometraggio?

Per la rassegna con ApertaMente avevamo scelto il cortometraggio perché è un taglio più fruibile anche per chi non è abituato ad andare al cinema. Data la breve durata dei film anche chi solitamente non è interessato fa volentieri un salto in sala a vedere di che si tratta. Poi il cortometraggio è un taglio particolare, di solito è il primo approccio di un regista emergente perché meno impegnativo rispetto a un lungometraggio, quindi per noi è più facile trovare delle prime edizioni o dei giovani registi che vogliono farsi conoscere e far circolare il loro prodotto.

 

 

È stato difficile trovare i fondi o gli appoggi istituzionali?

Abbiamo lanciato una campagna di crowfunding in internet, quindi una cosa completamente avulsa dalle istituzioni, che ci permette di avere una base da cui partire per l’organizzazione dell’evento ma non solo, è anche un modo per coinvolgere le persone che possono essere interessate. La risposta è stata da subito molto positiva, a meno di un mese dalla sua apertura avevamo già raccolto una bella cifra! Anche dalle istituzioni abbiamo avuto un riscontro molto positivo: il Comune di Orvieto ci ha concesso lo spazio del Teatro Mancinelli nei due giorni di proiezioni. Poi ci sono dei finanziatori locali, realtà storiche come il Bar Montanucci e gli artisti del legno Michelangeli che ci realizzeranno i premi, le statuette raffiguranti la sfinge etrusca disegnata da un giovane designer della nostra città.

 

Le iscrizioni per il concorso si sono aperte il 31 marzo e saranno aperte fino al 31 agosto. In questo lasso di tempo farete qualche evento di preparazione al festival vero e proprio?

Certo! Abbiamo in mente di organizzare qualche evento, soprattutto ora che arriva la bella stagione. Ci sono molti studenti fuori sede di Orvieto, ad esempio a Milano e Roma, con cui siamo in contatto e ci aiutano a promuovere il festival. Siamo stati inseriti, ad esempio, in un progetto dell’Università Cattolica di Milano per il finanziamento di siti nascenti e quindi abbiamo il loro supporto economico ma soprattutto la possibilità di farci conoscere anche in altre zone. Per ora ci stiamo concentrando sulla raccolta fondi, attraverso aperitivi e cene che ci stanno facendo conoscere moltissimi ragazzi interessati al progetto, che si occupano di cinema e che possono partecipare. Durante il festival invece vorremmo organizzare dei workshop più specifici, ad esempio sulla stop-motion o sull’animazione, ma siamo ancora in fase di progettazione.

 

Quindi oltre a Orvieto siete riuscite a coinvolgere realtà più ampie come Roma e Milano.

Sì. Diciamo che il nostro punto di forza è proprio la rete di conoscenze che abbiamo. Conosciamo tantissimi ragazzi di Orvieto che studiano in altre città e che, come noi, vogliono importare valore a Orvieto, farla conoscere e rivalutarla. Siamo in contatto anche con Giovanni Bufalini, direttore della sezione cinema e docente di regia e sceneggiatura alla Scuola Romana di Fotografia e Cinema, che è entusiasta di partecipare e si sta attivando per il festival, ci ha detto che vorrebbe addirittura coinvolgere i suoi alunni. Siamo felicissime di questo!

 

Si capisce che per voi è molto importante riuscire a interessare i giovani, cosa pensate di fare per coinvolgerli?

Sì, per noi è fondamentale che l’evento abbia la partecipazione e l’interesse dei ragazzi. Noi siamo giovani quindi ovviamente ci rivolgiamo prima di tutto ai nostri coetanei o ai ragazzi delle scuole, anche se ovviamente il festival è fruibile da tutti senza distinzione. Ci stiamo organizzando per cercare di coinvolgere le scuole, attraverso i workshop di cui parlavamo prima in modo tale da permettere a chi partecipa di avere dei crediti formativi.

 

Orvieto è famosa soprattutto per l’Umbria Jazz Winter e per il Folk Festival. L’Orvieto Cinema Fest è un evento nuovo, come si inserisce nel panorama culturale della città?

L’Umbria Jazz Winter e il Folk Festival sono eventi già avviati, si può dire storici, ma sono gli unici rimasti nella città. Rispetto a qualche anno fa è molto difficile organizzare nuove cose, soprattutto in altri ambiti che non siano la musica. Noi abbiamo tutto da perdere! Ovviamente lo facciamo non per guadagnarci ma per passione, per il nostro amore nei confronti di Orvieto e del cinema. Puntiamo molto alla creazione di un network tra i giovani registi che parteciperanno al festival, incentivandoli a venire; essendo una prima edizione non possiamo contare sul richiamo del nome, per questo abbiamo deciso di offrire loro il pernottamento. Ci stiamo attivando anche per avere dei pacchetti turistici per coloro che volessero approfittarne.

 

fonte: Giorgia Sdei, Art Wave