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Dopo aver dimostrato di essere uno dei migliori festival di cortometraggi della Penisola, l’Orvieto Cinema Fest supera i confini locali e approda a Milano per un ciclo di proiezioni mensili al CinemaCello al Macao. Con una selezione di opere d’autore sensibili e raffinate, il progetto ha come obiettivo primario quello di attirare l’attenzione su una delle questioni più urgenti e drammatiche del presente: la questione israelo-palestinese e le conseguenze sulla popolazione locale.

Non solo film che riflettono sulla condizione del rifugiato, dell’immigrato, del diverso, dello straniero – ancora più drammatica se in casa propria – con uno sguardo emozionante e profondo, ma film che contribuiranno concretamente alla causa. Tutti i proventi dell’iniziativa saranno destinati al finanziamento del progetto no profit So_Tatreez Design, esito della collaborazione tra SO – gruppo di creativi indipendenti di base a Milano – e Tatreez Design: un’iniziativa sociale nata nel 2015 che permette alle donne palestinesi rifugiate nei campi profughi del Libano di lavorare come sarte, guadagnandosi un’autosufficienza economica che significa libertà, affermazione e determinazione. Partendo dalle tecniche tradizionali, queste artigiane imparano a sviluppare un uso più fresco dei colori e dei ricami, utilizzando modelli provenienti da specifiche regioni della Palestina e raccolti manualmente. Un ricamo che ha una storia, una personalità, un’anima e una bellezza senza tempo, che lo rende adattabile a qualsiasi tipo di tessuto e capo, da borse a vestiti, scialli e accessori.

La rassegna parte da domani, lunedì 25 novembre, alle ore 21.00 con la proiezione di tre cortometraggi: Je ne veux pas mourir di Massimo Loi e Gianluca Mangiasciutti, Nightshade di Shady El-Hamus e Respiro di Marco Scotuzzi e Andrea Brusa alla presenza dei registi in sala per raccontare il corto e partecipare a un dibattito. Non mancate, ci vediamo lì!

 

Fonte: 1977